martedì 20 dicembre 2016

Comunicato stampa


Tavolo per la Pace della val di Cecina

Comunicato stampa

Castagneto Carducci li 20/12/2016

Di una delle città più antiche del mondo, "capitale del nord" della Siria - che contava poco meno di 2 milioni di abitanti - dichiarata dall'Unesco “Patrimonio dell'umanità” e fregiata successivamente del titolo di “Capitale culturale del mondo islamico”, oggi non rimangono che macerie nelle quali trovano rifugio orfani, vedove e civili impauriti e oppressi. Le grandi potenze coinvolte nel conflitto in Siria continuano a difendere il proprio operato e le proprie alleanze e fedeltà storiche, la comunità internazionale prosegue nel suo colpevole mutismo aspettando non-si-sa-cosa.
Come Tavolo Per La Pace della Val di Cecina chiediamo:
·         alle Nazioni Unite che diano un segnale di presenza istituendo dei corridoi umanitari che consentano l'evacuazione in sicurezza dei sopravvissuti,
·         alle Istituzioni Europee che recuperi un ruolo internazionale di primo piano e accolga i rifugiati provenienti dalla Siria,
·         al Governo che faccia tutti gli sforzi nelle istituzioni internazionali per mitigare la tragedia umanitaria.
·         ai Sindaci della val di Cecina aderenti al Tavolo di fare una un passaggio nei consigli comunali per stimolare una discussione ed eventualmente organizzare iniziative di approfondimento per capire cosa sta accadendo in quella parte strategica del mondo.
Il Tavolo Per La Pace ritiene che la guerra debba essere cancellata dalla storia. La realtà ci mostra tutt'altro ma sarà proprio la storia a giudicarci ed è a questo che dobbiamo pensare. Riteniamo che non possano esserci altri interessi che vengano prima della nonviolenza e della Pace perché gli esseri umani sono la priorità.
Tutto il resto viene dopo. Restiamo Umani

Il coordinatore della Bassa val di Cecina: Jeff Hoffman  cell 3288077994
La coordinatrice dell’Alta val di Cecina: Camilla Sguazzi  cell 3484004616

Segreteria Tavolo per la Pace della val di Cecina
Comune di Castagneto Carducci (LI)
Via della Repubblica 15/B
Tel 0565 778276 - Fax 0565 763845 cell. 3332526023
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domenica 11 dicembre 2016

Giornata mondiale dei diritti umani

10 Dicembre – Giornata mondiale dei diritti umani: solo una celebrazione ?

E’ la data scelta per ricordare la proclamazione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani nel 1948.
Il documento di 30 articoli sancisce i diritti individuali, civili, politici, economici, sociali, culturali di ogni persona: il diritto alla vita, alla libertà e sicurezza individuali ad un trattamento di uguaglianza dinanzi alla legge, senza discriminazioni di sorta, ad un processo imparziale e pubblico, ad essere ritenuti innocenti fino a prova contraria, alla libertà di movimento, pensiero, coscienza e fede, alla libertà di opinione, di espressione e di associazione.
Vi si proclama inoltre che nessuno può essere fatto schiavo o sottoposto a torture o a trattamento o punizioni crudeli, disumani o degradanti e che nessuno dovrà essere arbitrariamente arrestato, incarcerato o esiliato, il diritto a richiedere asilo in caso di persecuzione….
Tutti principi preesistenti ed abbracciati dalle Costituzioni nate dopo il 2° dopoguerra, non vincolanti per i Paesi aderenti all’ONU, sebbene l’appartenenza ne costituisce una tacita accettazione.
Si potrebbe quasi pensare che sia un esercizio inutile oggi leggere quel documento così vecchio: che bisogno abbiamo, di ricordarci di quella Dichiarazione? E’ un documento che parla di normali diritti che ci è sempre stato insegnato e proposto come “normalità”…. Salvo accorgerci a quasi 70 anni dalla sua adozione, che questi principi non sono così scontati altrove.
Il bilancio che si può tracciare è sotto gli occhi di tutti: se ancora oggi assistiamo a catastrofi umanitarie, significa che il cammino da fare è ancora lungo.
Per l’ONU “Il 2016 è stato un anno disastroso per i diritti umani nel mondo”; il perché è evidente: in ogni Continente si continua a combattere e morire. Ce ne possiamo rendere conto anche senza distogliere lo sguardo dal nostro Mediterraneo, culla delle Civiltà più antiche: In Siria non si intravede da anni una soluzione ad un conflitto che sembra senza fine, in Turchia i diritti sanciti dall’organismo internazionale in cui siede vengono sistematicamente calpestati, il Marocco impunemente ha condannato il popolo Saharawi a morire di fame e stenti nel deserto, l’omosessualità viene ancora considerata un crimine in almeno 3 Continenti; il diritto alla vita, l’accesso al cibo, ai farmaci, all’istruzione in molte, troppe parti del mondo, sembra ancora qualcosa di irraggiungibile.
Nel 2016 che valore dare allora a questo 10 Dicembre, quello di un inutile “mero esercizio teorico” (di cui ha parlato in questi giorni il Presidente Mattarella)?
Di una delle tante giornate che ci inventiamo per pulirci la coscienza, convinti che parlare per un giorno di fame nel mondo, diritti negati, bambini malnutriti o donne maltrattate possa cambiare le cose, per poi tornare a fare le cose esattamente come prima?
E’ drammatico il dossier pubblicato dalla Caritas: "Divieto di accesso. Flussi migratori e diritti negati", dove si spiega il dramma di chi non ha né diritto di migrare né diritto di restare nel proprio Paese.
Un cambio di rotta è necessario per riconoscerci in un modo nuovo tutti cittadini dello stesso mondo. Senza “divieti di accesso" !

mercoledì 7 dicembre 2016

Felicia Bartolotta Impastato



In ricordo di Felicia e di tutte le donne resistenti

7 Dicembre, 12 anni fa ci lasciava Felicia, la Grande mamma di Peppino Impastato.
Una donna che non si è mai arresa, una donna capace di rompere il silenzio mafioso quando vogliono far passare l'idea che il figlio Peppino Impastato si è suicidato o che fosse un terrorista.
E' così che decide di costituirsi parte civile nel processo, dichiarando sempre di volere, per suo figlio, giustizia e non vendetta. Nella ricorrenza dell'anniversario della sua morte, ricordiamola come esempio per tutti coloro che si sono ribellati e che si ribelleranno alle mafie ed a tutte le ingiustizie, perché la paura non è niente quando si è in cerca della Verità. Felicia, ha lottato, guardava la gente del paese negli occhi, quella gente omertosa che per paura girava la testa dall'altra parte, era sola ma alla fine e' riuscita a fare emergere la verità facendo condannare il responsabile dell'omicidio di suo figlio Peppino.
Grazie Felicia hai insegnato a tutti noi una grande lezione di vita: vivere senza paura !


Mio figlio era la voce che gridava nella piazza
era il rasoio affilato delle sue parole
era la rabbia, era l’amore
che voleva nascere, che voleva crescere.

Questo era mio figlio quand’era vivo,
quando lottava contro tutti:
mafiosi, fascisti, uomini di panza
che non valgono neppure un soldo
padri senza figli, lupi senza pietà.

[Felicia Bartolotta Impastato]



giovedì 1 dicembre 2016

Reato di tortura


2016 - Anno 70 della Repubblica - La tortura non è reato: una vergogna !

“La nostra vita comincia a finire quando restiamo silenziosi sulle cose che contano”, diceva Martin Luther King parlando dell’indifferenza, il male del nostro tempo.
Un silenzio vergognoso lungo almeno 28 anni ci avvolge, se ci riferiamo alla “Convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti” dell’Organizzazione delle Nazioni Unite del 1984, ratificata dal nostro Paese con Legge dello Stato nel 1988 (Legge n.489), ma nonostante l'impegno formale a perseguire penalmente gli atti di tortura delineati all'art.1 della Convenzione, nel codice penale italiano, ad oggi, del reato di tortura non cè n’è nemmeno l’ombra!
In tutti questi anni l'assenza di un reato specifico ha fatto sì che fattispecie qualificabili e qualificate come tortura fossero sanzionate con pene lievi e non applicabili per intervenuta prescrizione, circostanza che ha finito per nuocere anche alla stessa credibilità delle Istituzioni e dell'operato delle forze di polizia.
In questi 28 anni il silenzio è stato squarciato talvolta da fatti tristemente noti, occasioni nelle quali uomini e donne sono stati privati dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione, avendo subìto violenze, percosse, umiliazioni, in una parola torture, singolarmente: Federico Aldrovandi, Stefano Cucchi,  Riccardo Magherini, Giuseppe Uva o in forma collettiva…. e qui il pensiero non può non andare alla tragedia vergognosa che accompagnò il G8 di Genova nel 2001: i fatti avvenuti alla scuola Diaz e l’inferno di Bolzaneto, in cui dopo la violenza furono costruite ad arte anche delle false prove.
Un silenzio squarciato recentemente anche dalla vicenda personale di una ragazza tedesca che nel 2001 aveva 22 anni, che alla scuola Diaz c’era: un mese fa (ben 15 anni dopo!), la giudice del Tribunale civile di Genova Paola Luisa Bozzo Costa, ha riconosciuto che Tanja (questo il suo nome) subì “condotte di vera e propria tortura e ci fu la volontà di cagionare dolore, nell’abusare delle posizioni di potere e autorità….”, per questo ha condannato lo Stato a pagarle 175 mila euro per danni fisici e morali subìti: è il risarcimento più alto mai concesso in Italia da un Tribunale in sede Civile !
Il racconto di un suo legale riportato dalla stampa, è a dir poco agghiacciante: “Tanja è stata tenuta per ore e ore in piedi con le braccia e le gambe allargate, pochissimo cibo e acqua, obbligata a ascoltare urla di altre persone… picchiate. La paura di essere violentata, quando è stata trasferita, isolata in una piccola cella… e poi le hanno impedito di comunicare con i suoi famigliari, con un legale…
Quella di Ottobre 2016 è sicuramente una sentenza importante: per la prima volta un tribunale italiano ha qualificato la violenza subìta da un cittadino come “tortura”; il problema è che a definirla è solo un tribunale civile poiché come già detto, nel nostro ordinamento non esiste questa fattispecie di reato: in virtù di ciò, per la vicenda di Tanja i responsabili delle violenze non sono stati condannati penalmente e per i cosiddetti “reati minori” (pene fino a 3 anni) come minacce, lesioni, percosse ecc… a distanza di 15 anni è scattata la prescrizione…
Ecco perché una legge specifica che introduca formalmente il “reato proprio” di tortura, sarebbe fondamentale in un paese civile e democratico, dove i diritti fondamentali dei cittadini sono sanciti dalla Costituzione Repubblicana! In mancanza al cittadino italiano che subisce tortura oggi, non resta che rivolgersi alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, perché “i politici han ben altro a cui pensare”, come cantava Guccini negli anni 70, quando non c’era verso di avere una Legge sull’aborto….
Ma perché in Italia non abbiamo ancora una Legge sulla tortura?
Qualcosa è stato fatto, nel marzo 2014 il Senato ha approvato un testo di legge che prevede il reato di tortura; l’attuale Presidente del Consiglio ad aprile di un anno fa, proprio a Genova promise pubblicamente una Legge sulla tortura.... ma, ad oggi ancora nulla, le ultime notizie del ddl risalgono al 19 luglio di quest’anno: seguendo il suo iter, dopo il passaggio in Senato era stato approvato alla Camera nell’aprile del 2015, il Governo come detto, si era impegnato a farlo approvare in via definitiva dai senatori prima della pausa estiva di quest’anno, ma non trovando un accordo che garantisse voti a sufficienza per renderlo legge, si è deciso di sospendere tutto: dopo le richieste di Forza Italia, Lega Nord, Conservatori e Riformisti, la riunione dei capigruppo del Senato ha deciso per la pausa, senza indicare una nuova data per la discussione.
Viene da chiedersi, come mai tanta inerzia? Non sarà dovuta alla caotica situazione politica in cui ci troviamo, con alleanze nelle aule parlamentari e nella compagine governativa con forze non proprio favorevoli-disponibili nel trattare di certi argomenti ?
Il senatore Pd Luigi Manconi, firmatario della proposta di legge oggi arenata, in un’intervista pubblicata dal quotidiano la Repubblica, in proposito parla di “sudditanza psicologica nei confronti delle forze di polizia….” ed aggiunge: “... è come se gran parte della società e della classe politica temesse di sottoporre le polizie a quel processo di riforma e di autoriforma a cui sono chiamate tutte le istituzioni. Sembrano tenere più alla stabilità e alla impermeabilità di Polizia e Carabinieri, che alla loro democratizzazione…”.
Eppure una sentenza nell’aprile del 2015 (14 anni dopo !), della Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo ha condannato l’Italia per la condotta tenuta dalle forze dell’ordine durante l’irruzione alla scuola Diaz al G8 di Genova del 2001, dove secondo i giudici “le azioni della polizia ebbero finalità punitive con una vera e propria rappresaglia, per provare l’umiliazione e la sofferenza fisica e morale delle vittime”.
Parole che pesano come macigni: l’organo giurisdizionale internazionale aveva cioè parlato di “tortura” e aveva invitato l’Italia a “dotarsi di strumenti giuridici in grado di punire adeguatamente i responsabili di atti di tortura o altri maltrattamenti impedendo loro di beneficiare di misure in contraddizione con la giurisprudenza della Corte”.
La sentenza aveva avuto il merito di riaprire il dibattito sul reato di tortura e aveva portato a un’accelerazione, seppure temporanea, della discussione del disegno di legge in Parlamento, ed ora?
Calerà nuovamente un’impenetrabile cortina di silenzio prima di poterne riparlare, magari di nuovo in occasione del prossimo caso eclatante in cui cittadini avranno subìto ancora violenze, percosse, umiliazioni, in una parola torture?

Segreteria Tavolo per la Pace della val di Cecina
Comune di Castagneto Carducci (LI)
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Comunicato stampa


COMUNICATO STAMPA

Richiamiamo l’attenzione sulla modifica costituzionale dell’art. 78 sullo ”stato di guerra”

Si è tenuto alcuni giorni fa nei locali del Comune di Cecina, il coordinamento del Tavolo per la pace. All’ordine del giorno, 1) una iniziativa del Gas di Casale, 2) il resoconto della partecipazione di un nostro delegato al recente coordinamento nazionale dell’ Associazione Casa Memoria di Cinisi, 3) l’art. 78 sulla dichiarazione dello stato di guerra prima e dopo la riforma costituzionale.
La discussione sull’ultimo punto è stata lunga, animata e costruttiva perché ci ha permesso di sviscerare ed esaminare i diversi punti di vista. Sono emerse due posizioni, del tutto diverse, rappresentate dalle associazioni e dai singoli cittadini presenti  da una parte e gli Enti locali dall’altra. La società civile che esprime un dubbio sulla modifica dell’art. 78 e gli Enti locali che rifiutano tale lettura.
I delegati non istituzionali e le associazioni presenti al coordinamento hanno espresso preoccupazione sulla proposta di modifica costituzionale dell’art. 78. Il testo attuale così recita: “Le Camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al Governo i poteri necessari”. Il testo della riforma modifica questo quadro recitando: “ La Camera dei deputati delibera a maggioranza assoluta lo stato di guerra e conferisce al Governo i poteri necessari”.
E’ preoccupante, dicono le associazioni, che la prevista maggioranza assoluta sia di fatto già assicurata dalla legge elettorale approvata per l’elezione della Camera dei Deputati, grazie al premio di maggioranza dato ad un solo partito che può essere una ridotta minoranza del Paese. In questo modo la dichiarazione di guerra diviene affare esclusivo del partito di maggioranza relativa che nel futuro non possiamo certo sapere quale sarà. Manca quindi un contrappeso a tale potere che avrebbe potuto essere introdotto, ad esempio con l’ottenimento di una maggioranza qualificata (ad esempio 2/3 dei componenti di Camera e Senato) come nel successivo art. 79 sull’amnistia che è rimasto invariato. La formulazione originale dei costituenti era stata pensata come una deroga temporanea ed eccezionale e come strumento ultimo di difesa e non di offesa al principio di ripudio della guerra sancito dall’art. 11 della carta costituzionale, più volte disatteso.
Ci domandiamo, sottolinea Jeff Hoffman, coordinatore della bassa val di Cecina, come sia sfuggito, specie nell’attuale drammatico contesto internazionale, che si renda più facile dichiarare guerra e auspichiamo che venga posto rimedio nelle sedi parlamentari competenti.

Il coordinatore della Bassa val di Cecina: Jeff Hoffman 3288077994
I delegati NON istituzionali del Tavolo e le associazioni presenti

Cecina, li 17 novembre 2016


giovedì 29 settembre 2016

Marcia per la Pace


Marcia per la Pace Perugia-Assisi 9 Ottobre 2016

Questa edizione della Marcia per la Pace Perugia-Assisi, riveste una particolare importanza ed impegno per tutti noi. L'appello per la Marcia, condiviso con l'assemblea del Tavolo Per La Pace della Val di Cecina, ha fissato il perimetro comune dentro il quale ci siamo impegnati a costruire ed a riaffermare le ragioni e l'urgenza di una mobilitazione straordinaria della nostra società per dire i nostri No alle guerre, ai muri, al terrorismo, alla finanza speculativa, al commercio delle armi, alla distruzione del pianeta, al predominio delle multinazionali e far conoscere i nostri SI', le alternative possibili, reali, concrete per costruire giustizia sociale, rispetto dei diritti umani, per sconfiggere le disuguaglianze, gestire i flussi migratori, contrastare i cambiamenti climatici e convivere con il pianeta, prevenire ed evitare le guerre.
Sappiamo che la Marcia per la Pace rischia di ridursi ad uno stanco rituale, che non basta percorrere il tragitto da Perugia ad Assisi per cambiare le politiche e passare dalla cultura della guerra a quella della nonviolenza. Ma oggi l’avanzare della terza Guerra Mondiale a pezzi, come l’ha definita Papa Francesco, richiede uno sforzo, se possibile, superiore a quello degli anni passati, per contrastare la deriva violenta e di imbarbarimento dei tessuti sociali e delle relazioni umane che ci sta travolgendo, per affermare e ricordare con forza che un’altra strada è possibile.

Per noi oggi è importante esserci. Esserci in tanti.

VI POTETE PRENOTARE PER IL PULLMAN prendendo contatti con la Segreteria del Tavolo per la Pace:
Segreteria Tavolo per la Pace della Val di Cecina,
via Marconi n. 4 Comune di Castagneto Carducci
Tel  0565778420, Fax 0565 763845 - 3332526023
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lunedì 12 settembre 2016

Comunicato stampa


Castagneto Carducci, 12/9/2016


COMUNICATO STAMPA




Si è tenuta nei giorni scorsi a Guardistallo la riunione del Tavolo per la Pace e svariati sono i progetti in cantiere che già stiamo concretizzando nonostante siamo ripartiti a inizio estate, anche grazie all'impegno del Comune di Castagneto che si è addossato l’impegno della segreteria.

Il 9 ottobre ci sarà la Marcia della Pace Perugia Assisi alla quale parteciperemo con un paio di pullman dall'alta e bassa Val di Cecina e fin da ora chiediamo a tutti i cittadini interessati a partecipare di iscriversi presso la segreteria del Tavolo tel. 0565778276 oppure 3332526023. La nostra partecipazione alla marcia sarà caratterizzata dall'appello lanciato dalla Rete della Pace per il rispetto della legge 185/90 che proibisce la vendita di armi a paesi in guerra, mentre sono triplicate dall'anno scorso a ora, proprio verso quei paesi. Noi pensiamo che la guerra vada cancellata dalla storia.

Le associazioni aderenti al Tavolo ed in particolare Il Movimento nonviolento di Livorno, Un Ponte Per di Pisa, Mestizaje, l'Arci e il Teatro di Nascosto di Volterra stanno proponendo una gamma di progetti alle scuole del territorio, rivolto sia agli studenti sia ai docenti e sia alle famiglie. Avendo ridotto ai minimi termini le quote di partecipazione al Tavolo da parte delle Amministrazioni comunali daremo ancora più forza all'attività di autofinanziamento che vedrà il 17 Settembre p.v. alle ore 20, la nostra prima Cena di autofinanziamento a Collemezzano nello spazio adiacente alla chiesa. Anche per questa iniziativa attendiamo le prenotazioni (agli stessi numeri sopra riportati). Il ricavato dalla cena servirà per permettere alla cittadinanza di partecipare alla marcia pagando un prezzo popolare per il costo del biglietto (10 euro), e per dare inizio ai progetti nelle scuole.

La nostra delegata Annet Henneman del Teatro di Nascosto partirà a giorni per l'Iraq dove sta collaborando con la società civile ad una piattaforma sulla libera informazione ed una prossima iniziativa di autofinanziamento servirà a sostenere il progetto.



Il coordinatore della Bassa val di Cecina: Jeff Hoffman  cell 3288077994

La coordinatrice dell’Alta val di Cecina: Camilla Sguazzi  cell 3484004616






Segreteria Tavolo per la Pace della Val di Cecina,

via Marconi n. 4 Comune di Castagneto Carducci
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giovedì 11 agosto 2016

Comunicato stampa - Fuori la guerra dalla storia

Comunicato stampa

Castagneto Carducci li 11/08/2016

FUORI LA GUERRA DALLA STORIA

Siamo in guerra già da qualche mese ed è accaduto a nostra insaputa, dichiara Jeff Hoffman, coordinatore della bassa val di Cecina. Il Tavolo per la Pace esprime la sua netta contrarietà a qualunque forma di guerra armata che riteniamo debba essere cancellata definitivamente dalla storia.  Se non bastasse la logica a capire un così semplice concetto come quello del no alla guerra basterebbe ricorrere ad un'analisi storica degli ultimi decenni. Abbiamo fatto la guerra a Saddam Hussein per ben due volte e non ha portato niente di buono, ne tantomeno è servita per "esportare la democrazia" che non è come il Sassicaia che si può impacchettare e spedire. Abbiamo fatto la guerra a Bin Laden, il socio della famiglia Bush, e non ha portato niente di buono neanche quello.
Abbiamo combattuto contro Al Qaida e non è servito a niente. Senza neppure passare da una discussione parlamentare.
Abbiamo messo gli stivali sul terreno in Libia e stiamo prestando il territorio italiano per far decollare gli aerei della NATO con missili da combattimento.
Dall'eufemismo della guerra umanitaria siamo passati alla "guerra difensiva", ma il concetto è sempre lo stesso: la prima vittima a venire sacrificata è la verità ed insieme ad essa le popolazioni civili.
Sarà un caso il fatto che i popoli sono sempre contrari alle guerre ma che i governi continuino a volerle? Ed altrettanto un caso fortuito sarà il fatto che sono sempre gli stessi governi occidentali ad iniziarle? Sarà meglio non lasciare ai posteri l'ardua sentenza. Potrebbero non essercene di posteri.
A questo gioco di morte noi non ci stiamo, prosegue Jeff Hoffman. Ci sono altri metodi per risolvere i conflitti internazionali e possiamo anche dire senza timore d'esser smentiti che vanno trovati altri approcci relativi allo sviluppo perché il mondo e l'economia così come sono stati impostati non hanno funzionato, e sono i fatti a dirlo.
Nel ribadire la nostra ferma opposizione a qualunque atto di guerra, conclude Camilla Sguazzi, coordinatore dell’Alta val di Cecina, confermiamo la nostra adesione alla Marcia per la Pace Perugia-Assisi del 9 ottobre p.v. che ci vedrà impegnati a lanciare un appello unitario alla rete della pace per esigere il rispetto della legge 185/90 contro l'esportazione di armi.
Non si possono vendere armi a popolazioni in conflitto e poi lamentarsi del terrorismo che niente ha a che fare con la religione islamica che è implacabilmente contro la violenza esattamente come la religione cattolica, ma che ci vendono come tale perché la propaganda ha sempre il banale e semplicistico bisogno di un nemico pubblico numero uno, mentre la realtà ha bisogno di nonviolenza, di pace e di giustizia.


Il coordinatore della Bassa val di Cecina: Jeff Hoffman
La coordinatrice dell’Alta val di Cecina: Camilla Sguazzi

Teresa Tombesi
Segreteria Tavolo per la Pace della val di Cecina
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giovedì 14 luglio 2016

Meeting Antirazzista

XXII MEETING INTERNAZIONALE ANTIRAZZISTA
CECINA MARE, 13 luglio – 17 luglio 2016
OLTRE CONFINE
 Per la costruzione di un’Europa credibile e solida, a cui guardare con orgoglio, l’urgenza è quella di superare vecchi e nuovi confini ed esplorare terreni in cui la differenza non divide, ma è un utile punto di partenza per un reciproco arricchimento e una crescita comune.
Dobbiamo iniziare a parlare dei confini non più come muri che separano, ma come linee che uniscono, attraverso le quali muoversi e recuperare così i principi che hanno dato origine all’idea di Europa.
Per questo dobbiamo confrontarci con chi si sta impegnando nella ricerca di un’alternativa all’egoismo degli Stati e con chi propone modelli di azione che partano dal valore universale del benessere delle persone.
Con il Meeting Internazionale Antirazzista vogliamo portare il nostro contributo alla costruzione di una società più consapevole, più accogliente e più rispettosa delle diversità e delle relazioni, capace di impegnarsi contro ogni discriminazione e razzismo.
Dobbiamo abbattere i confini del pensiero che isolano, separano e allontanano le persone.

martedì 12 luglio 2016

Comunicato stampa



Comunicato stampa

Castagneto Carducci li 11/07/2016

Uno sguardo diverso sull'accoglienza
Il Tavolo per la Pace intende assumere una posizione rispetto alla vicenda delle centinaia di persone che tutti i giorni migrano per cercare di raggiungere l’Europa. L’Italia sembra il paese maggiormente interessato dai flussi migratori ma i numeri dell’accoglienza in Europa attestano una situazione diversa: il primo Paese per numero di rifugiati è la Germania (200.000) seguita da Francia (238.000), Regno Unito (126.000) e Svezia (114.000). In Italia i rifugiati accolti sono 76.000, poco più di uno ogni 1000 abitanti: questo ci permette di affermare che molte delle persone che approdano sulle nostre coste non restano qui da noi ma proseguono verso i paesi del centro Europa. Il sistema Italia vede da una parte una fantastica opera di salvataggio in mare e un meritevolissimo impegno di alcune associazioni e di sindaci come quello di Lampedusa, dall’altra lo Stato Italiano offre condizioni inadeguate per gestire e accompagnare le donne e uomini e minori non accampagnati che approdano sulle nostre coste. Al contempo ci preoccupa la corsa all'accaparramento dell'accoglienza da parte di società immobiliari e cooperative che vincono si dei regolari bandi che però, se rientrano nella legalità dal punto di vista formale non si caratterizzano certo per trasparenza ed etica. Le vicende di Roma capitale non si limitano alla città eterna ma si estendono a tutto il paese. A denunciare il rischio malaffare è stato anche Luigi Ciotti un paio di settimane or sono all'assemblea nazionale di Libera. A parer nostro c'è il rischio di abbassare oltre ogni limite sostenibile il livello di rispetto dei diritti sia di chi arriva sia di chi opera intorno all'accoglienza.  Per la natura con cui nasce il Tavolo per la Pace, le istituzioni, le associazioni, i liberi cittadini che ne fanno parte si sentono in dovere di approfondire la questione attraverso la diffusione di maggiori informazioni, scevre di luoghi comuni e pregiudizi ma anche assumendo un ruolo “operativo” e di condivisione di buone pratiche. Per questo vogliamo proporre la costituzione di un osservatorio sul nostro territorio coinvolgendo i comuni ospitanti e le associazioni direttamente impegnate nell’accoglienza.
Nel riprendere le attività istituzionali del Tavolo abbiamo aderito alla Campagna "un'altra difesa è possibile" che prevede l'istituzione di  un dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta sotto il controllo diretto del consiglio dei ministri. La proposta di legge è attualmente in parlamento in attesa di essere votata.
Molte sono le attività che ci accingiamo a fare da subito e oltre a partecipare ad alcuni incontri nel contesto del Meeting Internazionale Antirazzista che, viste le tristissime vicende di questi giorni, tocca un tema tuttora assai spinoso anche a causa di chi semina odio e paura attraverso una propaganda che troppo spesso s'avvicina all'apologia di reato.  Il terminare dell'estate ci vedrà impegnati più che mai per la Marcia della Pace Perugia Assisi che, quest'anno, ha fra i suoi obiettivi quello di richiedere espressamente il rispetto della legge 195/90 che proibisce la vendita di armi, come indicato da Alex Zanotelli, don Ciotti, Franco Uda dell'Arci e Maurizio Simoncelli dell'Archivio Disarmo.
Ci proponiamo di organizzare la raccolta dati per mettere in piedi un osservatorio sui migranti e richiedenti asilo già a partire dalla prossima riunione del Tavolo per la Pace.

Il coordinatore della Bassa val di Cecina: Jeff Hoffman  cell 3288077994
La coordinatrice dell’Alta val di Cecina: Camilla Sguazzi  cell 3484004616

Segreteria Tavolo per la Pace della val di Cecina: Teresa Tombesi
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Legambiente per un’Europa dei popoli e dei cittadini alla Marcia per la Pace Perugia Assisi del 9 Ottobre – Il Comunicato della Presidente  Rossella Muroni

Cari amici e care amiche,
nell'ultima assemblea dei delegati abbiamo discusso a lungo della nostra idea di Europa. Il processo di costruzione di un'Europa democratica, solidale, unita, per noi ha sempre rappresentato un valore e un obiettivo per cui impegnarsi. Per questo oggi il fenomeno di disgregazione, fomentato da un diffuso populismo euroscettico e reso più che mai concreto dall'uscita dall'Europa da parte del Regno Unito, ci preoccupa e ci impone una riflessione. Siamo tutti d'accordo nel dire che questa Europa vada cambiata, ma per farlo abbiamo bisogno che ci sia, abbiamo bisogno di difendere i suoi aspetti positivi, non ultimi quelli relativi alle politiche ambientali.
Il nostro però non può essere un europeismo acritico e privo di una prospettiva di cambiamento, non avrebbe senso e sarebbe miope. Crediamo invece che la nostra visione di Europa, vada costruita a partire dalla nostra azione associativa per la costruzione di una società diversa.
Lo stiamo facendo sul tema dei migranti, contrapponendo all'idea di un'Europa fortezza chiusa su se stessa, quella di un'unione di Stati giusti, solidali, accoglienti, proiettata culturalmente anche verso l'altra sponda del Mediterraneo, che veda nella diversità culturale un valore e nella difesa dei diritti umani un dovere imprescindibile e non negoziabile.
Lo facciamo attraverso la nostra partecipazione nelle reti internazionali, in primis quella del volontariato, che attraverso migliaia di progetti in tutto il mondo sta formando una nuova generazione di giovani europei per cui la libertà di movimento, la solidarietà e lo scambio interculturale rappresentano le fondamenta su cui costruire una società (e un'Europa) migliore.
Lo facciamo battendoci per un nuovo modello energetico, libero dalle fonti fossili, che oltre a contribuire ai cambiamenti climatici, rappresentano molto spesso la vera causa di guerre e conflitti, fattore di sostegno di dittature o devastazione dei territori.
Purtroppo negli ultimi anni, i Governi dei Paesi europei sembrano proiettati in un'altra direzione, come testimoniano le politiche di austerità, lo strapotere delle istituzioni finanziarie e decisioni folli come ad esempio quelle sui migranti e sul TTIP. Per questo è fondamentale, oggi più che mai, farsi promotori di un'idea di Europa che sia invece esempio di diritti, qualità ambientale, innovazione, democrazia e solidarietà.
La prima occasione per dimostrare pubblicamente che vogliamo un’altra Europa è la prossima marcia Perugia – Assisi, che si terrà il 9 Ottobre, nella quale vogliamo gridare con forza che l’Europa siamo noi! In cui vogliamo marciare insieme ai migranti perché solo insieme possiamo rompere i confini e le barriere che si stanno innalzando nei territori e tra gli Stati, perché tutti noi, italiani e stranieri, siamo insieme i nuovi cittadini di un’Europa capace di pace.

Per un'Europa dei popoli e dei cittadini. 

Rossella Muroni
Presidente nazionale Legambiente

venerdì 3 giugno 2016

Assemblea generale del Tavolo per la Pace



ASSEMBLEA GENERALE DEL TAVOLO PER LA PACE

Si è tenuta a Donoratico l'assemblea generale del Tavolo Per La Pace che dopo un paio d'anni di stallo riparte dal comune di Castagneto, che per i primi due anni si addosserà anche l'onere dei costi della segreteria.
Erano presenti svariati delegati istituzionali e non, perchè il Tavolo per la pace della val di Cecina con lo scopo di approfondire e diffondere cultura di pace mette insieme nove comuni (a cui si spera se ne aggiungano molti altri) e numerose Associazioni e privati cittadini, scuole ed enti religiosi con "uno sguardo diverso sul mondo", come recita il logo disegnato dagli studenti del liceo artistico di Cecina. In particolare è stato toccante l'intervento di Annette Hannemann che ha riportato le testimonianze recentissime dal medio oriente, Iraq e Palestina, ma altrettanto appassionati sono stati gli interventi dei coordinatori uscenti Michele Bianchi di Rosignano e Graziano Pacini di Pomarance, rispettivamente della bassa e alta Val di Cecina. L'Assemblea ha votato all'unanimità il documento programmatico che esprime in grandi linee gli intenti del Tavolo che andando per titoli ha come temi prioritari: Nuovo ordine mondiale, Difesa e attuazione della Costituzione, Ambiente, Disarmo conflitti e migrazioni, Diritti umani e civili, Legalità e riutilizzo dei beni confiscati.
A conclusione dell'intensa e lunga Assemblea a cui ha partecipato anche un rappresentante della Tavola della Pace nazionale di Perugia che da sempre organizza la marcia Perugia Assisi, sono stati votati i nove delegati non istituzionali rappresentanti della società civile ed i due nuovi coordinatori dell'Alta e Bassa Val di Cecina : Camilla Sguazzi assessore del Comune di Pomarance e Jeff Hoffman, delegato dell'Arci Bassa val di Cecina e rappresentante dell'Associazione di Promozione Sociale EncuentrArte.
Condivisa da tutti è l'attenzione che il Tavolo intende mantenere nei confronti di scuole e giovani per il ruolo permanente che questi giocano nella costruzione della società futura.
Riteniamo che adesso più che mai un soggetto dove la partecipazione ed integrazione fra comuni e la cosiddetta società civile sia ancora più necessaria di ieri per contrastare la disaffezione per l'impegno sociale e la politica perché solo attraverso la condivisione attiva è possibile costruire un mondo migliore basato sui principi della Pace, che certamente non significa semplicemente assenza di guerra, ma molto di più. Dopo il sentito saluto del sindaco di Castagneto che ha aperto la giornata e che ha il grande merito di aver fatto pressioni sugli altri sindaci per questa attesa ripartenza, quasi tutti gli interventi che l'hanno seguita hanno nominato gli squilibri relativi alla geopolitica ed ai trattati come il TTIP che limitano e scavalcano le leggi degli stati. Altri punti comuni che hanno legato gli interventi della giornata sono le migrazioni, la legalità ed i beni comuni nell'accezione più allargata possibile. Sia i coordinatori uscenti che Benedetto Randazzo da "battitore libero" hanno sottolineato l'importanza del sentirsi cittadini. La cittadinanza attiva di cui, precisava Randazzo,  amministratori e governanti dovrebbero essere i fedeli rappresentanti in quanto beneficiari del mandato popolare.
[Foto di alcuni momenti dell'Assemblea]

domenica 27 marzo 2016

Comunicato stampa


Tavolo Per La Pace della val di Cecina

Castagneto Carducci, li 22 marzo 2016

COMUNICATO STAMPA

Il Tavolo per la Pace della val di Cecina sui fatti di Bruxelles: No alla paura. No alla guerra. No al terrorismo. La guerra è un crimine contro ognuno di noi sia che la facciano le bombe di daesh sia che la facciano le bombe degli eserciti regolari. Le decine di vittime di ieri all’aeroporto e metropolitana della città simbolo dell’Europa si sommano a quelle prodotte da guerre e conflitti nella striscia di Gaza, in Siria, in Iraq, in tutto il Kurdistan turco, siriano e iracheno, in Afganistan, in Libia, Colombia, in Messico e in altri Paesi. Alcuni conflitti si acutizzano per l'accaparramento delle risorse come l'acqua, i minerali e le risorse energetiche e le armi vengono per lo più costruite ed esportate dai nostri paesi. Armi sempre più sofisticate. Dobbiamo difendere i diritti di tutte le persone come delle popolazioni che subiscono bombardamenti indiscriminati. Il Tavolo Per La Pace della Val di Cecina non si limita a condannare il terrorismo ma anche l'ingiustizia e la disparità. Mai come in questa fase storica riteniamo che la nonviolenza accompagnata da solidarietà umana siano l'unica via possibile per evitare il peggio. La scienza e la conoscenza vanno messi a servizio del dialogo e della convivenza civile che prevede come prima cosa un tratto che il mondo sembra voler perdere ad ogni costo: l'umanità.

Il Tavolo Operativo riunito a Cecina il 22 marzo con la partecipazione dei Comuni di Castagneto Carducci, Castellina Marittima, Guardistallo, Pomarance, Riparbella, Santa Luce ed alcuni delegati non istituzionali.

Segreteria Tavolo per la Pace della Val di Cecina,
via Marconi n. 4 Comune di Castagneto Carducci
Tel 0565778420,Fax 0565763845/3332526023
pace@comune.castagneto-carducci.li.it -  Facebook/Tavolo per la Pace